So di non sapere”

Socrate

Lo sosteneva Socrate: il sapere umano è limitato e necessita costantemente di revisione, studio, approfondimento e ricerca. Ciò significa che quanto si è appreso non basta: tutto evolve, si scompone, ricompone e si rinnova; nulla è scritto sulla pietra. Vale la pena dunque mettere in discussione certe “verità” che ci tengono (in apparenza) al riparo nella calda “comfort zone”.

Arrivo subito al sodo: il modo di mangiare moderno è, a dir poco, inappropriato.

Ecco lo dichiaro subito così ci capiamo al volo.

Badate bene, so che lo sapete ma so anche che sapete poco del perché si commettono certi errori a tavola e, lasciatemelo dire, vi sfugge anche cosa esattamente ognuno di voi può fare per migliorare la propria alimentazione. Non siete degli sprovveduti, non lo penso davvero, semplicemente siamo tutti immersi in troppi stimoli informativi, spesso dozzinali, distratti da molti impegni e preda di abitudini/convinzioni radicate che ci congelano in comportamenti standardizzati. Il cervello funziona così: va a risparmio.

Io so di non sapere (citando l’illustre) ma è anche vero che ho un’esperienza decennale nel campo dell’alimentazione. Seguo pazienti privatamente e presso centri benessere, scrivo per aziende del settore e insegno scienze dell’alimentazione con particolare attenzione all’impatto del cibo sulle emozioni. La mia ricerca continua grazie allo studio spontaneo (che ci volete fare: mi piace!) e al conseguimento di master anche di stampo “alimentare-olistico”. E’ questa attenzione costante all’argomento che mi autorizza a parlarvi in tal maniera e questo significa che tu adesso hai a disposizione il frutto di tutto il mio lavoro da poter applicare subito alla tua vita per stare meglio. Un buon affare direi! E conveniente. Facile che io abbia bisogno di voi per altre questioni. Se ci sarà modo ringrazio in anticipo.

Scrivevo, nel precedente articolo, del menù gradito dal nostro intestino che, se ben servito, è un nobile alleato della salute fisica (alte difese immunitarie, funzioni organiche efficienti, scudo contro le patologie) e di quella mentale (effetti sull’umore, risposta adeguata allo stress, prevenzione dei disturbi cerebrali. Ricordate? L’intestino stesso è un vero cervello che comunica con e, talvolta, governa l’encefalo).

Inoltre, so che vi interessa quindi lo ribadisco, un microbiota sano (in eubiosi) regola e mantiene anche il peso ideale: chi non è in equilibrio lì, nell’intestino, ingrassa o non riesce a dimagrire.

Bene, ora che ho calamitato la vostra attenzione, elenco i cibi e i comportamenti che proprio affossano il popolo intestinale e ci rendono fragili nel corpo e nella mente.

In generale: banalità alimentare (mangiare sempre le stesse cose), carboidrati ossia zuccheri semplici, grassi saturi, sale (tutti abbondantemente contenuti nei cibi processati e confezionati), abuso di proteine animali; sedentarietà, stress di ogni tipo e origine.

Nello specifico: affettati, carne e prodotti vari inscatolati, latte vaccino e suoi derivati, farine raffinate (00 e 0), dolci confezionati e proposti per la colazione (un tripudio di zuccheri, grassi e conservanti),snack rompi digiuno, bevande dolci (gasate come le cole e simili ma anche i tè e i succhi in bottiglia), alcolici e superalcolici.

IN PRATICA: affettati tutti (zeppi di sale e sostanze conservanti francamente cancerogene), consumo di carne spesso e volentieri, latte e formaggi vaccini, pane, pasta, pizza, riso, cracker, grissini, fette biscottate e simili con farine raffinate, biscotti, brioche, cioccolato, caramelle, torte e tutta la compagnia del paese dei balocchi (infinita direi), tarallini, focacce, schiacciatine, piadine. E ancora succhi di frutta (a tal proposito: NON ESISTONO QUELLI SENZA ZUCCHERO E TANTOMENO QUELLI NATURALI. Questa parola, naturale, piace davvero molto e molto inganna), bevande energetiche e vino (qui ci torniamo. Merita un condono cavolo!), birra, superalcolici.

Per pudore mi fermo qui anche perché mi sono giocata buona parte dei lettori. Me ne farò una ragione perché so (scusa Socrate, ma questo lo so davvero) che ci siete dentro con i piedi e le scarpe. Quello che non so è quanto è forte la vostra determinazione a scoprire perché ho chiamato in appello i cibi che più fanno presa nella nostra gola (ma poco nella pancia).

Allora vi riacciuffo tutti e sapete perché? Perché (e questo l’ho imparato grazie alla pratica e allo studio dell’effetto del cibo sul corpo e sulla mente) tutti, ma proprio tutti, vogliono migliorare il proprio stato fisico e mentale in quanto c’è sempre un modo per stare meglio e, guarda a caso, il cibo (o meglio, quello che scatena il cibo) ci illude di stare meglio; anche solo per un attimo. E’ una reazione endocrina ossia ormonale scatenata anche solo dall’idea del cibo. Ne parleremo.

Ma quando stai bene, ti senti bene e la tua immagine è quella che desideri e ti piace, la percezione, l’emozione che senti è tutt’altra faccenda, molto più potente dell’illusione. E’ palpabile, reale, non sfugge via dopo poco come quando ti consoli con un cioccolatino e un bicchierino.

Ottimo, siete ancora con me.

Vi lascio meditare su quanto dichiarato (con piglio e polso lo riconosco ma, qui, ci vuole) perché ho già nel cassetto il continuo del discorso.

Quale? Beh, sapere come mai quei cibi così buoni se consumati tutti i giorni proprio non ti aiutano e come mai fatichi a farne a meno (in parte ti assolvo subito: non dipende solo dalla tua golosità). E già queste informazione sarebbero abbastanza. Ma non basta ovviamente: vi spiego anche come si fa a correggere il tiro e diventare abili nel comporre i piatti buoni, per una vita sana e felice.

Non è poi così difficile, sai?

Restate con me. La prossima settimana ve ne parlo.

Non mancate.

IO CI SARO’

GRAZIE