Martin Luther King Jr. il 28 agosto 1963 pronunciò il suo famoso discorso al termine della marcia su Washington per il lavoro e la libertà.

Fece clamore, entrò nella storia con il suo “I HAVE A DREAM” e, ancora oggi, lo storico discorso  è l’emblema della fratellanza e dell’unità dei popoli, della libertà senza discriminazioni di razza, religione, ceto sociale.

Personalmente, quella frase mi risuona dentro e mi commuove come emoziona molti.

Anche se ci sentiamo separati l’uno dall’altro, in realtà viviamo davvero solo l’illusione della separazione.

Ciò che accade agli altri ci influenza eccome!

Quello che fanno gli altri si ripercuote, in diversa maniera, anche in noi.

Siamo esseri sociali con diverse similitudini (a partire dal DNA, la molecola genetica composta da geni, che ci identifica) e nella vita lavorativa, sociale, familiare formiamo una sorta  di mosaico dove ciascuno rappresenta un elemento (fondamentale) per dare chiarezza e forma al quadro di insieme.

Se anche solo un minuscolo elemento del mosaico manca o cambia si nota subito il buco, la mancanza, il difetto.

L’ultima esperienza sanitaria che abbiamo vissuto ha chiarito a molti il concetto.

Il tuo atteggiamento può nuocere a te ma anche agli altri; la tua salute diventa garanzia per la salute degli altri”. E’ questo che ci hanno raccomandato per mesi; per non fare ammalare gli altri non ammalarti tu con regole che ti riguardano ma che riguardano anche tutti gli altri.

Proprio tutti gli altri.

Tutti gli abitanti del pianeta; non solo la tua famiglia, la tua comunità, il tuo paese. Tutto il mondo.

Un’esperienza planetaria che ci fatto assaggiare la sensazione di unità e fratellanza, similitudine: nessun gruppo è stato risparmiato, nessuna razza, nessuna religione, nessun ceto sociale.

Cinquanta e passa anni dal discorso di M.L King per capire tutti il significato di “I HAVE A DREAM”

in chiave dolorosa però.

I discorsi a volte non bastano; ci vogliono esperienze forti che nessuno si augura ed un virus, un virus!, ha “parlato” chiaramente: non ci sono distinzioni quando si tratta di cose importanti come la vita, la salute, la continuità della specie. In questo caso dell’umanità.

La natura non è mai cattiva: ha un disegno preciso e senza tempo. Sempre e solo a favore della Vita.

La Natura non pensa come noi; non distingue buoni o cattivi; non giudica. “Semplicemente” guida un processo spettacolare, meraviglioso che si chiama VITA , per quella che è che deve essere. Anche se a noi sembra crudele. Anche se lascia morire milioni di esseri. Il Progetto è Superiore. Noi, con la nostra breve esistenza, non lo possiamo capire. L’insieme è troppo grande; nella nostra mente non ci sta tutto.

Quello che sappiamo senza ombra di dubbio è che non sbaglia.

Proprio mai.

La nostra esistenza terrena è un frammento.

La Natura è immortale.

La storia parla e racconta di casi come questo se non più catastrofici ancora.

Non credo però ai catastrofisti, a coloro che vedono la “punizione divina”. Credo invece nell’equilibrio naturale.

Ciò che accade ha un significato. E, certamente, noi abbiamo la facoltà con il nostro libero arbitrio, di influenzare certi leggi che governano il pianeta.

Ma non di cambiarle.

Influenzarle, non cambiarle.

Ci sono segnali chiari, coincidenze, presentimenti che ci fanno capire cosa sta accadendo; siamo liberi di prenderne atto, di cambiare atteggiamento e meno. La forza e l’intenzione dei più può fare molto.

Credere e fare fanno la differenza.

Ecco, forse il punto potrebbe essere questo. Ma non intendo scatenare un ginepraio di pensieri collaterali che riguardano altro. Quindi mi fermo qui.

Quello che si sa certamente è che dopo eventi epocali, come quello imposto dal COVID-19, la specie diventa più forte, più capace, più evoluta. Da Darwin (celebre evoluzionista) sappiamo che i soggetti meglio attrezzati a superare le sfide degli eventi sopravvivono e conferiscono alla prole i geni migliori per la continuità.

Si stima che piccoli-grandi cambiamenti siano già avvenuti in noi e che rappresentano il punto di partenza per chi arriverà dopo. E sarà migliore. Almeno a livello fisico. Almeno nei confronti di minacce batteriche e virali.

L’epigenetica, scienza che studia l’influenza che l’ambiente esercita sul nostro DNA, spiega che eventi subiti dal corpo e dalla mente, si imprimono in noi modificando il nostro assetto genetico. Nel tempo, certo, con modalità differenti a seconda della nostra unicità ovviamente, ma avviene per tutti. Ed è tramandato alle generazioni future.

È facile capire che il sistema immunitario che ha “imparato” a combattere COVID-19 e tutti gli intrusi con cui siamo entrati in contatto, sia più intelligente e che questa intelligenza sarà trasmessa.

Lo stupore, però, riguarda il fatto che il sistema cellulare “ricorda” e “memorizza” anche gli eventi salienti della nostra vita emotiva e che aspetti come l’alimentazione in testa e lo stile di vita in generale, fanno la differenza per stabilire quali geni sono migliori.

Come dire: la tua vita alimentare, personale, emotiva, sociale, quello che fai ogni giorno, quello che pensi, ogni giorno, l’energia che produci nel fare e credere, E’ IN GRADO DI INFLUENZARE il tuo DNA quindi la tua resistenza alle malattie, allo stress, la tua operosità, la tua progettualità, la tua predisposizione ad avere una vita sana lunga e, se non felice, serena.

Praticamente tutto questo può “accendere” o “spegnere” certi geni regolandone l’attività che si traduce in una risposta fisica e mentale corretta o sbagliata. Salute o malattia sia fisica e mentale.

E che questo, tutto questo, sarà trasmesso ai tuoi figli.

FORTE, MOLTO FORTE.

Così forte da non potere essere trascurato.

Te ne devi occupare. Per te e per chi verrà dopo di te.

Ma anche per chi ti sta vicino. Ora, adesso. L’influenza reciproca continua incessante; anche se tu non vuoi. Anche chi non vuole comunicare lo fa. Anche con i silenzi. Anche in lontananza.

Questa è una bella notizia: non sei in balia degli eventi. Nel tuo piccolo, nel tuo spazio, nel tuo tempo puoi scegliere di essere e fare ciò che ritieni giusto.

Sappi che le leggi che ti governano sono dalla tua parte se ne segui il flusso intelligente, che ha fatto la storia e che ha creato il Tutto.

Hai l’eccitante facoltà di personalizzarla senza reinventarla daccapo.

Basta che assecondi le Leggi che dimorano nel tuo essere; sono come un faro, se ti allontani capisci che c’è qualcosa che non va; se le rispetti ti senti apposto.

E voi, come vi sentite?

Solo tu sai come.

Bene. Questa è la partenza per definire cosa fare.

Ricordati che non c’è separazione su cosa provi nel corpo e nella mente.

Quindi siediti, respira profondamente, e ascolta cosa emerge.

Senza giudicare né dare etichette. È una fissazione questa!

Come stai?

Se intercetti quello che non va hai fatto un ottimo lavoro.

Parti da lì.

Aspetta senza cercare una soluzione “fast”.

Lascia decantare, lascia metabolizzare e, per il tempo che ti serve, “ascolta” la tua intelligenza (che è tua ma che è universale) e procedi, agisci di conseguenza.

Se ti senti distonico nel corpo e ti pare che lui, il corpo, non ti risponde e non fa ciò che gli chiedi, che non è ciò che tu vuoi, l’ascolto deve essere ancora più attento, paziente, indulgente.

Lasciami dire che il tuo corpo ha la sostanza della Natura che “sa tutto e non sbaglia mai”.

Quindi ha ragione lui, il corpo, se non segue.

Sei tu che non segui lui.

Scusami se sono forte e senza filtri.

Ma è così.

E lo faccio perché farti stare bene mi fa stare bene e perché il tuo bene è il bene degli altri. Lo ripeto: il tuo benessere influenza gli altri e hai diritto/dovere di essere. Di stare bene nel tuo corpo.

Il sovrappeso, la stanchezza, il non sentirti in forma deprimono l’energia che hai e che puoi dare.

Parlami di te, di cosa non va.

Cosa pensi che il tuo corpo non rivela; come e perché sei ma verresti essere.

Cosa hai fatto ma non ha funzionato; quale ideale di te proietti nei tuoi pensieri.

Come intendi contribuire al bene di tutti.

Con il tuo credere di essere migliore.

Io ci penso tutti i giorni.

Ogni mattina mi sveglio e mi ritrovo così, a chiedermi come fare, cosa aggiungere o togliere.

Mi chiedo anche perché e, ti confesso, mi perdo nei perché. Perché a volte non c’è perché.

C’è così tanto da fare e tanta bellezza da esplorare. Se non ti perdi e se non insisti in quello che non va.

Sii ciò che ti senti.

I HAVE A DREAM…

Un sogno, qualunque esso sia, è un magnifico inizio.

Tienilo stretto.

 

Diventa, tu, il tuo sogno.

Non dimenticare:

VA GIA’ TUTTO BENE

Inizia dal tuo sogno e andrà ancora meglio.

 

Vi aspetto. La prossima settimana

Io ci sarò.

Grazie

Valentina Cutri