Scherzando si può dire di tutto, anche la verità
Sigmund Freud

Dicevo, nella prima parte di questo argomento, che la leggerezza è una forma di intelligenza e che può garantire, a tavola, salute, forma fisica desiderata, e prevenzione delle patologie (praticamente tutte).

Dicevo anche che, a dispetto degli studi e delle evidenze scientifiche, non per tutti vale la regola della restrizione calorica spinta e che tale atteggiamento virtuoso, inconfutabile per carità, va personalizzato e tarato per ogni singolo caso. Leggerezza senza estremismi dunque.

In particolare, mi stanno a cuore coloro che con il cibo fanno festa (più nella loro mente che con gli altri) e che, davvero, necessitano di un buon piatto per carburare e dare il meglio.
Sarà che mi identifico in loro, sono umana eccome, e sarà che penso, da sempre, che il cibo sia una fonte preziosa di bene, oserei dire di Amore.

Penso anche che la magrezza sia sopravalutata e che privarsi oggi, domani e dopodomani di quello che procura sano piacere possa essere pericoloso.
Quanti divieti, controlli, obblighi, deviazioni dal desiderato ci vengono chiesti o ci siamo auto imposti? Di questi tempi poi! Ancora in ballo con la pandemia da COVID-19!
Nessuno lo dice chiaramente, ma sono molti, troppi, i limiti che subiamo ogni santo giorno.
Ci manca anche la privazione (anzi il digiuno dicono i dotti) alimentare e siamo ottimi candidati alla santità!
Scherzo ma non del tutto.
Insomma, se mi dimostrano che per ognuno (citato per nome e cognome, codice fiscale, nazionalità, altezza, peso, lavoro e abitudini varie di vita) vale la regola che leggero significa mangiare 2 zucchine + 1 cespo di insalata o niente proprio, mi inchino e diffondo i dettami scientifici del mangiare poco o, addirittura, del digiunare ogni tanto.

Tranquilli, nessuno lo farà mai perché NON E’ PROPRIO COSI’.

Ora vi dico perché e vi illustro il mio pensiero.

E ci spendo tempo, credetemi, a pensare a queste cose perché fanno parte del mio lavoro ma anche del mio personale benessere.
E come spesso ricordo e dico:”inizia a prenderti cura di te a stare bene ed essere forte. Sii attento e informato. Bada a quello che provi e fa del tuo meglio per essere migliore. Solo così potrai aiutare ed essere da esempio per gli altri”.
Saggezza non scaturita da me, ahimè, ma nota da tempo immemore.

Partiamo dall’inizio: il sovrappeso fa male davvero, questo è sicuro. Chi ha un indice di massa corporea molto elevato ha più problemi degli altri, di ipertensione per esempio, e poi malattie cardiovascolari, ictus e diabete.
Non scherziamo questo è vero!
Ma essere leggermente sopra il rigido peso ideale dichiarato dalle tabelle standard (che, guarda a caso, considerano la media della popolazione quindi tutti e nessuno) non preclude la salute, anzi, pare faccia vivere più a lungo anche di quelli con peso ideale.

Colpo di scena!

Questa è una ghiotta notizia e trova fondamento scientifico perché studi a dovere sono stati fatti da parecchio tempo.
I primi lavori risalgono ad una decina di anni fa ma si tratta di osservazioni sporadiche, piccoli numeri, difficile trarre delle conclusioni. Finché, nel 2013, un’epidemiologa di un centro per il controllo e la prevenzione delle malattie del Nord America ha analizzato i dati riferiti a quasi 3 milioni (!) di persone (si parla di popolazione generale) che avevano preso parte ad almeno 100 studi.
Il lavoro è stato pubblicato su Jama (prestigiosa rivista scientifica). Si è tanto discusso di esso e, come prevedibile, è stato molto criticato.
A questo ne sono seguiti altri e, alla fine, è emerso (critiche o no) che più che il peso, per non ammalarsi e vivere a lungo, conta la forma fisica, quella che si raggiunge con l’esercizio fisico (moderato), col mangiare sano (no junker food) e col dormire, bene, le ore che servono. Naturalmente questo non vale quando il peso è così eccessivo da parlare di obesità (quest’ultima è una vera patologia che va trattata come tale. Sulla sua gravità non ci sono dubbi e non si fa ironia. Si affronta. Stop).
Gli americani (pionieri in quasi tutto si sa) per l’occasione hanno coniato una nuova scuola di pensiero “fitness versus fatness” che tradotto, perde molto mi spiace, sarebbe “forma fisica verso rotondità” il cui significato, però, è chiaro e preciso: quello che conta è che tu sia in forma e se non rientri nei parametri del peso ideale PAZIENZA, NON IMPORTA!

Non so voi, ma a me questo suona bene.
In pratica il “segreto del successo” non è estremizzare i dati e metterli in pratica ciecamente soffrendo la penuria alimentare e sognando spaghetti o fritto misto.

Nossignori, il segreto (di pulcinella mi vien da dire) è, guarda a caso, L’EQUILIBRIO, il BUON SENSO, la VIA DI MEZZO che non è quella che scontenta tutti ma che ABBRACCIA TUTTI.
Stare bene, alla fine, non è un fatto di perfezione estetica e rinuncia fobica ma è ARMONIA, BUONA TAVOLA SENZA ESTREMISMI (questi ultimi nascondono sempre una forma patologica; non sono un atto benefico e gioioso) è GUSTO e APPREZZAMENTO DEL PIACERE CULINARIO, è SPERIMENTAZIONE, ATTESA.

E’ GIOCO, PREPARAZIONE, RICERCA, PENSIERO PER IL PROPRIO BENE e per QUELLO ALTRUI.

Badate al vostro intento quando cucinate e preparate per voi e per gli altri.
Vi concentrate sugli ingredienti e i loro aromi? Vi soffermate a pensare a quanto bene vi procureranno e che offriranno ai commensali?.
Questo, questo è sano e non pregiudica la salute. Anche se il piatto non è vegetariano. Anche se fate o fanno il bis.
Non è il buon mangiare che fa male; è la compulsione, la regolarità nell’esagerazione, il bisogno di riempire per non sentire, la tristezza della dipendenza e il buio della patologia alimentare.

I “buoni mangiatori” che ho descritto la volta scorsa riempiono per bene il piatto ma non lo divorano, lo gustano e lo masticano bene (chi non lo fa rientra nella schiera di coloro che mangiano per riempire senza pensare né tanto meno gustare) e, a ben guardare, il loro piatto è sì ricco, ma non solo di carboidrati ad alto indice glicemico e grassi. Ci trovi anche una buona quantità di vegetali (quelli che piacciono a loro ovviamente) perché completano, esaltano, colorano il piatto (ho notato che i “buoni mangiatori” sono degli esteti).
Capito il senso?

Se a costoro dimezzo il piatto o, senza un’opportuna preparazione e motivazione suggerisco una forte restrizione calorica, finiscono nella schiera dei compulsivi. Magari ce la fanno all’inizio ma appena ne hanno l’occasione si rifanno, con gli interessi. Senza gustare, senza apprezzare senza il loro “bel mangiare”. E poi anche loro si sentiranno in colpa e alterneranno periodi di magra ad altri di abbondanza sfrenata.

Così, quando si prova senza ben sapere, si rischia. La linea di demarcazione tra sano e patologico è molto sottile.

Meglio allora educare alle buone maniere a tavola ma anche alla vita che, come abbiamo visto, sono sempre le stesse e sempre valide: attività fisica giornaliera anche moderata, scelta oculata degli ingredienti per le ricette che piacciono e riposo consono.

Anche se mangi senza forti restrizioni, anche se non ti sogni proprio di digiunare, anche se non rientri negli standard di peso di un modello televisivo, tu stai e starai bene; anzi anche meglio di chi conta i chicchi di riso nel piatto.

Cari “rotondetti” buongustai, cari lettori nuovi e di sempre, è tempo di vacanze e di svago: mettete in valigia anche una buona scorta di leggerezza e, ogni giorno, assumetene una dose (abbondante). Al bisogno fate pure il bis.

Una volta tornati dalle vacanze ripetete la terapia.

Io, per non sbagliare, ho in mente altre “pillole” che fanno bene ma anche pensare.

A volte serve per migliorare. E, l’ho capito da come mi rispondete e seguite, voi accettate anche qualche frase che vi arriva dritta dentro e che, forse, vi mette un pò in discussione.

E’ stimolante il confronto che abbiamo aperto in questo blog: grazie, siete sempre più numerosi e i vostri commenti pubblici, ma molti anche privati, sono una fonte di ispirazione per altri argomenti che tratterò.

Quindi, vacanze o no, vi aspetto la settimana prossima.

E, ancora, GRAZIE!. Per la voglia di leggere e per il tempo che trovate per farlo…mica facile tra un bagno al mare, al lago o una sana camminata tra i monti e le valli!

Bravi! State in movimento e collegati con me!

Non mancate dunque.

Io ci sarò.

Grazie e buon ferragosto!