CON IL PASSARE DEGLI ANNI SI TENDE AD INGRASSARE.
BUFALA O REALTA’?

“Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi, quello che fai è ciò che diventi”

Eraclito

Un tempo si diceva che l’età dona saggezza e consapevolezza; gli anziani erano visti come i “grandi saggi” dispensatori di perle di vita, custodi dei segreti del vivere.
Oggi, il passare degli anni, è vissuto come una scomoda fatalità del tempo a cui porre rimedio presto e bene.
Rimedio alle rughe, ai muscoli che cedono, alla memoria sempre più labile. La lotta più combattuta è però quella verso i chili che, inesorabilmente, si accumulano con gli anni.

Ma questo è proprio vero?
Pare di sì, o meglio, oggi la tendenza è proprio questa.

Anche se non si può sostenere che per tutti sia esattamente così, è un dato di fatto che con l’avanzare dell’età i chili di troppo si accumulano facilmente e, nonostante lo stesso regime dietetico e la stessa attività fisica, mantenere la linea è sempre più difficile.
Ma perché accade questo?
Pare che la responsabilità di questo fenomeno, scoperta recentemente da un team di scienziati, sia da imputare ad un cambiamento del cosiddetto turnover lipidico nel tessuto adiposo.
In sostanza, la velocità con la quale il grasso delle cellule adipose viene rimosso, o immagazzinato, rallenta. Rallenta il ritmo di smaltimento del grasso accumulato che, tenace, rimane lì dove si è piazzato.
Questa scoperta, pubblicata su Nature Medicine con l’articolo “Adipose lipid turnover and long-term changes in body weight”, conferma quanto già noto.

Con il tempo, tutti gli organismi viventi tendono a rallentare il loro metabolismo, ossia il complesso di reazioni organiche che promuovono la vita. Con l’avanzare dell’età, il corpo intero si prepara ad una sorta di “riposo” rispondendo ad un comando organico che delinea l’esistenza.

Lo vediamo in natura, negli esseri umani e animali: il ciclo della vita prevede nascita, riproduzione, senescenza e morte. Ogni stadio è caratterizzato da precise e sincrone tappe che si compiono da sempre secondo un “progetto universale” perfetto nel suo scopo.

Lo scopo è la Vita; e l’obiettivo primo e ultimo della vita è la vita stessa.

In termini puramente biologici (quindi non etici) il compito di ogni vivente è riprodursi per perpetuare la specie: la Vita “vuole” la vita e fa di tutto per assecondare questa predisposizione.

A livello metabolico questo si spiega con un ritmo diverso nelle varie fasi di età: durante la crescita tutto è veloce perché c’è bisogno di creare tessuti, organi, quindi altezza, peso, numero di cellule di ogni apparato. La spesa energetica è altissima.

Nella giovinezza l’accelerata metabolica persiste (anche se in altri termini) in quanto è il momento di “creare” nuova vita. Tutta la strumentazione organica deve lavorare a pieno ritmo per consentire la fertilità, quindi la produzione dei gameti (ovuli e spermatozoi), e alte prestazioni nell’organismo che ospiterà la nuova vita.

Il meccanismo è assai complesso perché, in questa fase, la posta in gioco è altissima: ogni individuo è un potenziale portatore di nuova vita e, grazie a questo, deve essere al massimo delle sue funzioni.

Nella giovinezza tutto è “forte”, “potente”, “bello”, scattante”, “prestante” e tutti gli aggettivi che vi vengono in mente. Il motivo, biologico, è quello descritto: un organismo “apparecchiato” per bene, fresco ed efficiente per permettere la riproduzione della specie.

Fa niente se questo non avviene, non importa se la mente e le intenzioni degli umani è diversa (nelle piante e negli animali questo non avviene: loro seguono esattamente l’istinto dettato dai loro geni. Sono privi di consapevolezza ed intenzione). Il codice della vita “spinge” a questo con tutto quello che comporta fare, crescere e curare la prole. E la spesa energetica per permettere tutto questo è molto alta.

Poi si passa ad un’altra fase dove, finalmente, l’organismo accoglie la calma, un ritmo meno sincopato e, con eleganza, inizia a raccogliersi.

Il corpo non è più chiamato ad imprese biologiche dispendiose come crescere o creare nuova vita; quindi i ritmi si fanno più lenti, moderati, calcolati.

La spesa energetica totale è quindi minore, in tutti i settori organici.

Questo spiega il famoso rallentamento anche delle cellule adipose nel turnover descritto dallo studio che ho menzionato. Che decreta un aumento del peso con l’età.

Eppure.

Eppure noi siamo umani.

Eppure la nostra mente, la nostra consapevolezza ed identità va oltre le pure leggi naturali.

Eppure siamo unici, esseri pensanti capaci di compromessi e di scendere a patti con la vita.

Questo fa la differenza e scongiura anche le evidenze scientifiche.

Nel rispetto di ciò che è più grande di noi e perfetto, ossia la Vita, abbiamo ampi margini di manovra per invertire la tendenza e proclamare che: “Non è vero che l’avanzare dell’età coincide con l’aumento di peso”.

Come?
Un po’ di pazienza, vi svelerò trucchi e segreti la prossima settimana.
Non mancate. Ne leggerete delle belle. E anche buone (che non guasta mai)
Io ci sarò.
Grazie