Sei qui per dire, mi devi dire, il meglio deve ancora venire”

L. Ligabue

Dopo il mio ultimo articolo “ridi che ti passa” ho ricevuto tanti commenti (per lo più in via privata). Alcuni solidali e concordi sul valore del buonumore, altri di richiesta su come fare per stare allegri di questi tempi, e altri, è giusto ammetterlo, un pizzico risenti. Parlare di risate e allegria, ora, che sembra di fare un passo aventi e due indietro, mi dicono, è poco ortodosso; anzi indelicato verso coloro che lottano contro la “malattia del secolo” e per tutti quelli che devono lavorare e sostenere i malati del “virus che varia e che non se ne vuole andare”.

Mi scuso se ho in urtato e forse offeso questi ultimi; non era mia intenzione. Rispetto il dolore, il lavoro, lo sforzo di tutta la comunità. Ammiro e ogni giorno anche solo mentalmente ringrazio chi sta facendo così tanto e si prodiga e e investe tempo, energia, pensiero e azione per stare bene e far stare bene gli altri.

Il mio intento è lo stesso. Sì perché esistono molte persone che non hanno contratto il virus ma vivono costantemente nelle paura; esistono molte persone “sane” che, però, hanno altre patologie; esistono molte altre persone che, a tratti vergognandosi, vorrebbero tornare in forma e si sentono a disagio nel dichiararlo visto che c’è di peggio; esistono molte persone che vorrebbero leggerezza, allegria, tempo da spendere senza mascherina, guanti, limitazioni. C’è chi vuole vivere e sorridere e crederci e andare avanti nel loro piccolo mondo che sarà pure piccolo, ma è il loro e merita di essere vissuto, onorato senza sentirsi in difficoltà nel chiedere che sia. Di questa comunità silenziosa, chi se ne occupa?

Ecco, è a tutti questi che mi rivolgo e scrivo e, è la verità, sono la maggioranza. E poi, è risaputo che l’autoaiuto che sgorga dall’atteggiamento propositivo è già di per se una terapia.

Bene, chiarito questo, vi riassumo quanto ho scoperto di utile ed efficace per coltivare il buonumore alleato fantastico della salute di tutto il corpo; in particolare del microbiota intestinale, la sede della salute, della forza e della longevità.

1 MANGIA!

La prima bella notizia trova tutti d’accordo: mangiare stimola il buonumore. Nessuno può essere sereno e propositivo a stomaco vuoto. E’ vero! Mangiare fa bene ma, attenzione, non tutto il cibo procura lo stesso effetto. Gli alimenti conservati, processati a livello industriale, quelli raffinati e troppo dolci, salati e sapidi fanno esattamente il contrario. Parlo dei famosi “cibi conforto” come dolcetti, merendine, affettati, patatine, pizze, focacce, pane, pasta riso bianchi e tutte le ghiottonerie che trovate al supermercato. Purtroppo sono buoni perché “drogano” il cervello ma non nutrono corpo, spirito e mente. Al momento inebriano ma, poi, danno un effetto rebound ossia buttano giù.

Gli alimenti “miracolosi” per il sorriso e la buona forma sono quelli che la Natura elargisce e che parlano la stessa lingua del tuo corpo, dei tuoi organi del tuo metabolismo.

In particolare, i cibi che stimolano la produzione di serotonina (ossia l’ormone del buonumore) sono: la frutta secca (noci, mandorle, nocciole e tutti i semi oleaginosi), la verdura tutta, la frutta, i legumi, i pesci grassi ricchi di omega 3 (salmone, sgombro, pesce azzurro in generale), i cereali integrali e il cioccolato fondente.

Tra le bevande sfatiamo il mito del caffè. Io amo il caffè: è buono, corroborante, profumato e, per chi lo ama, una vera “coccola”. Tuttavia il beneficio è solo temporaneo perché sopprime proprio la serotonina. Quindi sì a qualche tazzina al giorno (diciamo 2 circa) ma non esagerate e bevetelo sempre amaro (da veri intenditori!).

2 MUSICA MAESTRO!

La melodia che ti piace, quella canzone che ti ricorda un lieto evento, quelle note che danzano nella testa e non se ne vanno perché risuonano suadenti nelle orecchie e nelle pancia, sono davvero la formula magica del sorriso, della beatitudine, del viaggio mentale che disegna il sorriso e fa chiudere gli occhi. La musicoterapia è una vera tecnica terapeutica adottata nei casi di depressione. La tua musica, quella che ami sa, davvero, azionare complessi sistemi endogeni con specifici effetti biologici. Quando ti capitano i momenti “no”, canta, urla le note o fischietta oppure fai partire la playlist amata e abbandonati al ritmo che sa sincronizzarsi con quello del tuo cuore e lì, nel momento preciso del canto sincronizzato, ascolta i cambiamenti del respiro, dei muscoli che si rilasciano, delle spalle che si abbassano e lasciati andare, lascia andare. Permetti il movimento spontaneo del corpo che si muove come se avesse vita propria. Quella danza a suon della musica amata è meglio di un antidepressivo! E senza effetti collaterali. Sii libero, leggero e lasciati andare. Metodo infallibile!

Ti svelerò un segreto. Quando ho bisogno di concentrazione, di creatività anche per scrivere questi articoli, il cd che parte è sempre quello: Mozart! Con il suo concerto per flauto e per violino. Ne so poco di musica classica ma ho seguito un consiglio amico già dai tempi dell’università. I migliori esami hanno la colonna sonora di Mozart!.

PS: ovviamente mi sono informata. Ho scoperto che la musica del maestro W. Mozart è davvero un ottimo stimolante cerebrale per gli umani, gli animali e pure le piante. Prova!

3 SII GRATO

Non si è ancora capito bene perché (siamo avvolti dal mistero in ogni ambito) ma pare che le persone grate e riconoscenti abbiamo una notevole produzione di ormoni del benessere e che, guarda a caso, riescono a sorridere e risolvere al meglio anche le situazioni più spinose.

Sarà perché vedono il buono e il bello in ogni dove? Sarà perché evitano un atteggiamento giudicante e pessimista? Sarò perché credono che far del bene porta sempre il bene anche se a lunga distanza?

Io non lo so per certo il perché: quello che so è che funziona. Forse dovrai sforzarti per iniziare ad essere grato ogni giorno, forse non ci credi davvero perché la situazione e le persone, pensi, non lo meritano. Ma la verità è che il focus non è mai esterno a te ma è sempre dentro di te. Immagina la gratitudine come un’onda buona che ti arriva, gratis, e ti abbraccia come un fratello, una madre e un padre; un amico; anche se è lontano o non c’è più.

In quell’emozione risiede la forza potente che hai e che puoi elargire per far provare agli altri la stessa emozione.

Questa è la gratitudine secondo me. E’ ed la panacea di molti mali.

Ho altri punti da condividere con voi per sorridere insieme e continuare a tenere duro.

Stai con me. Parti da questi tre punti iniziali. Il viaggio è solo all’inizio e la meta sei tu.

Continuo a parlarne la settima prossima.

Vi aspetto

IO CI SARO’.

GRAZIE