Perché l’amore va oltre la rabbia, la lotta e gli errori e non è presente solo nei momenti allegri”

Il Piccolo Principe

Soprattutto di questi tempi, i pazienti mi parlano spesso di disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni, notti senza riposo e l’impatto negativo che, tutto questo, ha sulla loro qualità della vita. In particolare: sonnolenza durante la veglia, irritabilità, senso di frustrazione, calo generale delle performance fisiche e mentali e, a livello visivo, occhiaie, pelle spenta e aumento del grasso corporeo.

La perdita delle ore di sonno sfianca le risorse interne dell’organismo e, purtroppo, favorisce lo sviluppo dell’obesità a causa dell’alterazione del meccanismo che regola il circuito cerebrale della ricompensa: è così che i cibi ricchi di grassi e zucchero diventano più desiderabili e appetibili.

Dormire male, oltre a farci stare poco bene (e se non si trova una soluzione può farci ammalare), fa ingrassare e modifica le preferenze alimentari verso il “cibo spazzatura”.

A mostrarlo è uno studio condotto da ricercatori della Clinica universitaria di Amburgo e di dell’Università di Colonia, pubblicato sul Journal of Neuroscienze.

Fino a non molto tempo fa gli effetti sul peso corporeo, creati dal debito di sonno, era per lo più spiegato da fattori ormonali e, in particolare, dallo sbilanciamento fra la produzione di grelina (l’ormone che stimola l’appetito) e la leptina (l’ormone che regola il senso di sazietà).

Oggi, invece, le nuove scoperte sondano il coinvolgimento del complicato aspetto emotivo-emozionale alterato dall’insonnia.

Nello specifico, si è visto che il popolo dei forzati delle notti in bianco ha le aree dell’amigdala e dell’ipotalamo (le aree cerebrali della ricompensa) sovrastimolati e, questo, li spinge (a loro insaputa) a prediligere i cibi particolarmente calorici.

Nulla sfugge all’equilibrio biochimico a cui, sempre e grazie, dobbiamo rendere conto.

In poche parole, non dormire o dormire male o dormire poco inganna l’organismo perché non gli permette di fare il suo onorevole lavoro. Il corpo-cervello-sistema di regolazione dell’appetito vive la mancanza di riposo come carenza di cibo/energia scatenando il bisogno di compensare ciò di cui ha un vitale bisogno.

Io sono molto comprensiva con chi dorme poco perché, certo, non lo fa apposta: non sono persone che bighellonano la sera né tirano tardi per fare chissà che; è che proprio non riescono a dormire e spesso non si permettono di lasciarsi andare in preda ai pensieri, alle preoccupazioni, al rimuginio.

Dormire è un atto meravigliosamente complicato e ricostituente. Oggi è diventato quasi un “salvavita” perché ha un impulso benefico e riparatore anche sul sistema immunitario.

Dormire dovrebbe essere un atto semplice e spontaneo; dormire, come respirare, è istintivo, immediato, quasi incontrollabile e fa parte del nostro bagaglio di conoscenza dalla nascita. Ma, si sa, noi “moderni” siamo capaci di modificare anche il respiro, il battito del cuore, le sembianze e pure le emozioni. Ma si scherza con il fuoco a volte. E, lui, il fuoco, interviene per insegnare, non per punire.

Per ben dormire esistono delle regole auree oramai risapute come il rispetto degli orari (andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora), fare attività rilassanti prima di dormire (leggere, meditare, ascoltare musica dolce o fare hobbies manuali e ameni), evitare ogni estremismo (abbandonare i film horror e a trama violenta, i TG ma anche lo sport del tardo pomeriggio/sera), eliminare dalla stanza da letto tutti i dispositivi elettronici (TV, tablet, telefonino, sveglie elettroniche), creare un ambiente ed un mood ideale (stanza da letto poco riscaldata, assenza di luci artificiali e il disordine. Il minimal nella stanza è auspicabile).

E poi, la cena, amata a confortevole cena. Momento di ritrovo e rivalsa dalla giornata spesso frenetica, a volte a dir poco antipatica o anche noiosa. La cena è, per molti, il riscatto, la modalità di compensazione oltre che di ritrovo tra familiari e/o amici. E si tende ad esagerare con il cibo, l’alcol, le ore piccole. E’ bello, conviviale e gradevole tutto questo ma non per il riposo notturno. Fatelo quando l’occasione lo merita (io lo faccio) ma con la logica del non abuso, con la strategia dell’autocontrollo, badando a come organizzare la giornata e il giorno dopo per compensare anche se, inutile dirlo, il sonno perso non si recupera mai veramente.

E poi le pietanze a cena. La loro scelta, spesso, fa la differenza. Quello che mangi alla sera impartisce un vero comando sul “sistema sonno” e decreta pure se la combinata alimentare ti farà o meno ingrassare e dormire in pace.

Ti confiderò un segreto: puoi sgarrare, a volte, durante il giorno (meglio al mattino); ma non a cena! La leccornia “proibita” che gusti a tavola o sul divano la sera ingrassa e non fa dormire bene, la stessa se mangiata al mattino o comunque nella prima parte della giornata no. Che ci vuoi fare; è così!

Alla sera si inanellano troppi meccanismi che risuonano nel corpo e nella mente, nel riposo e nello stoccaggio di grasso. A cena, impara, a poco a poco, ad essere morigerato, parco, povero ma ricco durante il giorno.

E’ assodato, se mangi poco alla sera (perché non sperimentare ora, che è primavera, l’assetto vegetariano?) dormi meglio, sei più lucido, più sano E NON INGRASSI; anzi! Dai al corpo la direttiva opposta, quella di dimagrire e aumentare le difese e dormire bene ed essere coscientemente partecipe alla tua vita.

Il risveglio, certo, ti porterà ad essere più lupo che agnello e allora asseconda questo sano impulso e mangia a volontà a colazione.

Tu sei e sempre sarai figlio di chi ti ha preceduto: cacciatori, raccoglitori, agricoltori che al mattino mangiavano molto e di tutto perché ne andava della qualità della giornata e della sopravvivenza, mentre al tramonto il primo pensiero era dormire, riposare, non mangiare.

A volte affidarsi e ripetere gesti usi e costumi di chi ci ha preceduto è sano, educativo e, chissà, potrebbe davvero aiutare gli insonni e chi ingrassa troppo.

Non vi resta che provare; i risultati, in alcuni casi molto veloci, potrebbero sorprenderti!

Arrivederci a settimana prossima.

IO CI SARO’.

FRESCA E RIPOSATA.

PER VOI. E PER GIANLUCA CHE, INSTANCABILE, NON MOLLA. ORA E’ IL COVID A TEMERE LUI!

GRAZIE