Il compito di ogni essere umano è dare alla luce se stesso”

E. Fromm

La scorsa settimana vi scrivevo dell’intuito che nasce nella pancia e non nella testa. Ad essere precisi è la stessa cosa: testa e pancia sono intimamente connessi e si influenzano vicendevolmente. Le idee nascono in testa ma si “sentono” nella pancia così come le emozioni che inondano i neuroni cerebrali ma si scatenano nell’addome.

La differenza, a mio avviso, sta nel dove guardi, nel punto in cui poni l’attenzione. Pensa a quando ti innamori: la testa si riempie di immagini soavi e potenti di te e dell’oggetto del tuo interesse ma è nella pancia che lo sfarfallio ti fa emozionare e capire quanto sei coinvolto. Anche nelle situazioni diametralmente opposte succede qualcosa di simile: quando sei arrabbiato “vedi rosso” ma è nella pancia che “le budella si contorcono”.

Testa e pancia, ragione ed istinto, l’eterna lotta mai davvero compresa e ben gestita da alcuno.

Beh, io penso che ci sia poco da gestire; l’interconnessione tra la forza del pensiero, la razionalità e l’istinto innato, squisitamente umano, sono il duetto che ci rende diversi l’un con l’altro ma simili e signori nella scala evolutiva. Il regno animale e pure quello vegetale rispondono esclusivamente a forze di natura istintuale il cui unico obiettivo è vivere e perpetuarsi. Negli umani le cose si complicano e si spettacolarizzano non poco.

Noi, umani, abbiamo il potere di affinare le scelte intuitive-istintuali con lo scalpello della ragione e del raziocinio che rende ogni scelta più appropriata e giustapposta alla situazione che si crea. La Natura ci ha offerto il potere di scegliere: un dono straordinario!.

E siamo arrivati al punto. Quante volte le nostre scelte sono il risultato del connubio perfetto tra ragione e sentimento? Siamo sicuri di operare le scelte migliori per noi in ogni ambito della vita?

La risposta, scontata, è no! Sappiate che anche quando ci sentiamo protagonisti assoluti della direzione selezionata, in realtà non lo siamo così appieno. La verità è che il complesso cervello+pancia nell’arco di secondi (o anche meno) ha già deciso cosa è giusto a dispetto (e prima) della parte razionale che ci fa credere di avere meditato a fondo su cosa fare.

La soluzione ideale sarebbe lasciare che le parti più antiche e sagge di noi (nella pancia) “parlassero” con quelle più moderne, evolute e logiche (nella testa). Si, insomma, dovrebbero mettersi d’accordo, fare i nostri interessi, decidere il meglio ma, non di rado, “litigano” e, a seconda dei casi, una delle due viene messa a tacere. Spesso la pancia viene zittita perché la testa decide sulla scorta di esperienze, ricordi, condizionamenti, timori. E la paura ha la meglio; quasi sempre. E’ un sentimento di allarme così arcaico che si arroga la priorità assoluta per proteggerci ed evitare il peggio. Ma le paure che ci castrano quasi mai sono “reali”, quasi mai ci mettono in reale pericolo; ma noi le percepiamo come tali e, in quanto tali, primeggiano. E’ così, dalla lotta persa di una parte vera, forte, importante per la nostra vita e salute fisica e mentale, che nascono i personali conflitti e distorsioni tra ciò che siamo e abbiamo e ciò che vorremmo e sentiamo di essere ed avere.

Io mi occupo di alimentazione e tutto questo lo osservo quotidianamente a partire da me stessa che rappresento uno specchio (o almeno un esempio) per i miei pazienti. Dallo studio preciso e tecnico dei dettami della scienza dell’alimentazione, mi sto specializzando ed addentrando in quella della psico-alimentazione. E’ un termine poco elegante ma rende l’idea della ricerca che non mi stanco di affinare. Il mio mestiere non può essere svolto senza sapere della lotta di cui sopra perché rappresenta una parte essenziale nell’aiuto che posso offrire.

Nell’alimentazione intuitiva ha trovato spunti molto utili da approfondire e personalizzare con i pazienti; anche con quelli che ottengono ottimi risultati. Tutto cambia di continuo; tocca assecondare il cambiamento ed accoglierlo. L’alimentazione intuitiva ha il pregio di fornire le coordinate per assecondare le due parti (testa e pancia) in armonia così da guidare ed indirizzare verso un percorso alimentare corretto, sano ed efficace. La guida di un esperto rimane cruciale ma “sapere è potere” vale sempre, quindi condivido con voi anche gli altri 5 punti rimasti in sospeso la volta precedente.

Eccoli:

Ascolta il senso di sazietà. Chimicamente, questo arriva dopo circa 20 minuti dall’inizio del pasto. Cari “mangiatori veloci” allenatevi a rallentare e gustare, piano, il cibo. Se non lo fate non sarete mai sazi e mangerete più del dovuto. A volte, se fatto in presenza, mangiare di più non è un peccato mortale. Ma, cavolo, godetevelo nel qui e ora ossia siate presenti al momento e non fatevelo scappare perché “avevate fretta di..”

Decodifica le tue emozioni. Che tu sia uno che mangia troppo o troppo poco quando è triste o frustrato non importa! Non giudicare ma sii consapevole che lo fai proprio perché sei triste e frustrato. Rendersene conto è il primo passo per capire quanto le emozioni incidano sul nostro agire e, magari, chiedere aiuto.

Rispetto il tempio tuo: il corpo. Che tu sia alto o basso, asciutto o morbido, con lentiggini vezzose oppure con un naso importante ha, davvero, poco importanza. Importa ciò che sei, tu, unico ed irripetibile che può vivere e godere di quello che c’è. Il tuo corpo è una meraviglia che “ti porta in giro” e ti “fa sentire”. Portagli il dovuto rispetto.

Chi si ferma è perduto!. Ricordati che fra i tanti apparati possiedi muscoli perfettamente addestrati al movimento fisico. Non sono lì per caso! Forse ancora non lo sai ma c’è un passo di danza, una musica con quel ritmo particolare che ti chiama a muoverti, camminando o correndo o saltando la corda. E quando sei “in ballo” niente può fermarti. Il segreto? Divertirsi! In solitaria o in compagnia alzati e muoviti!

Devi fare ciò che ti fa stare bene. Niente e nessuno potrà fermare “quest’onda che va, quest’onda che viene e che va” (cit. Jovanotti). I 10 passi dell’alimentazione intuita racchiudono il nucleo della nostra esistenza che ci spinge a procurarci il piacere e, come un’onda inarrestabile, travolge spingendoci a respirare e a non mollare, a scovare il bello e il buono che ci fa stare bene a tavola e in ogni dove. Anche se ancora non la vedi, tutta questa Bellezza c’è. Sii paziente e diventane suo cultore. La troverai.

VI ASPETTO SETTIMANA PROSSIMA

IO CI SARO’

GRAZIE