“L’atteggiamento è una piccola cosa che fa una grande differenza”
W. Churchill
Quando abbiamo appetito il primo istinto è quello di riempire lo stomaco per mettere a tacere il vuoto, il brontolio che ci informa che è ora di mangiare. Di solito ci facciamo guidare, nella scelta del piatto da scegliere, dalle abitudini, da quello che ci piace o che, semplicemente, è disponibile nel frigorifero o nella dispensa. Il più delle volte l’urgenza è mangiare, masticare, mettere qualcosa sotto i denti.
Vi informo: non basta; proprio per niente!
Per saziarsi, davvero, fare il pieno di energia, forza, equilibrio senza eccessi né difetti conta la scelta ragionata e personalizzata del cibo. Questo è stato il primo aspetto che ho valutato nella mia ricerca e costruzione della mappa del dimagrimento-benessere.
Esiste una stretta relazione tra le varie tipologie alimentari e gli organi umani: alcuni nutrienti sfamano una certa categoria cellulare, altri, invece, tendono a deprimerla. Non solo, in base al momento, alla stagione, allo stato d’animo anche circostanziato, è meglio un piatto piuttosto che un altro. Un vero rompicapo che, una volta capito, sa fare la differenza, quella che traccia la linea netta tra salute e malattia, tra buonumore e irritabilità, tra stabilità del peso corporeo ideale ed effetto yo-yo (su e giù del peso. Più su che giù).
Qui non si tratta di capire quali cibi sono più o meno calorici, quali fanno dimagrire o quali aumentare la massa muscolare; io parlo di un nutrimento più sottile che entra in risonanza con le fibre ed i tessuti umani e che “parla” la lingua necessaria per farsi capire da tutti gli organi. Ciascuno di essi, infatti, chiede un preciso sostentamento per esibire le migliori prestazioni. Cuore, fegato, polmoni, reni, stomaco, intestino, muscoli sono come pianeti raccolti nell’universo-corpo che scambiano informazioni ma che si approvvigionano di specifiche materie prime. Noi le chiamiamo cibo tali materie prime, loro, gli organi-tessuti-apparati, energia. Il cibo è trasformato in energia ma la sua qualità, combinazione, abbinamento produce diversi carichi energetici più o meno nutrienti.
L’antica medicina orientale da sempre spiega questo concetto e identifica nel corpo umano diversi centri di energia (i 7 chakra) che, come vortici energetici, orchestrano la linfa vitale delle nostre esistenze. Ogni calo o blocco energetico provoca sintomi fisici e mentali che si ripercuotono in tutti gli angoli del corpo. Ciascun vortice governa specifiche aree corporee ed azioni metaboliche ma, naturalmente, tutti i 7 chakra sono fra loro collegati ed interconnessi; quindi influenzabili vicendevolmente. Ciò che altera o risana la danza energetica a livello dei chakra sono gli stimoli ambientali, alimentari, fisici e mentali che, insieme, rappresentano il famoso “cibo globale” citato nel precedente articolo. Ciò che pensi, dici, mangi, sogni, ascolti, scrivi, credi, immagini alimenta o altera i vortici di energia; la tua intera energia vitale. Quindi anche la possibilità di dimagrire o guarire o stare in pace con te stesso e il mondo intero.
In poche parole, non puoi dimagrire se non ci credi e visualizzi te stesso come un essere “grasso” e non “magro”; non puoi raggiungere un certo obiettivo personale o lavorativo se non credi nel tuo potenziale, nelle tue forze, nelle tue capacità.
Parliamo di cibo adesso per entrare nel vivo e capire come fare il primo passo nella mappa del dimagrimento.
Esistono certamente gli alimenti che “rimettono” in moto i vortici di energia e sbloccano gli ingolfi a cui ogni chakra può andare incontro. Essendo figli della Natura quei cibi “attivatori” sono per lo più di origine vegetale; quelli di origine animale e gli alimenti industrializzati, conservati e molto elaborati affossano e deprimono, soprattutto se consumati spesso. Per darvi qualche dettaglio vi allego una bella immagine che riassume il fabbisogno alimentare di ogni centro di energia e le azioni psicofisiche che governa.
Ma questo non basta se ai giusti alimenti non si associa il “bel pensare” verso noi stessi, gli altri esseri viventi e il mondo intero.
So che non è facile pensare bene se fuori e dentro di noi c’è “male” o vedersi magri se si è sovrappeso o alti se la statura penalizza. Eppure il punto è proprio lì: quello che vedi e senti NON è quello che vedono e sentono gli altri e, soprattutto, il tuo credere e vedere non è assoluto né perenne. Io a questo bado molto.
Ed ecco come metto in pratica con i pazienti la prima tappa del dimagrimento, in particolare con coloro che hanno provato, fallendo, svariate diete o che, oltre a qualche chilo di troppo, lamentano stanchezza, sfiducia, malumore e acciacchi vari. Dopo un ascolto attento della loro storia, la valutazione dello stato fisico e clinico e prima (o in alcuni casi in contemporanea) della consegna del programma alimentare personalizzato, chiedo di:
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non pesarsi
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non pronunciare parole/frasi negative verso il proprio corpo (o parti di esso)
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non giudicare né sentirsi a disagio se avvertono appetito fuori dagli orari dei pasti
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svuotare la mente con opportuni esercizi mindfulness per interrompere il treno dei pensieri e del rimuginio (tecnica della “mente silenziosa”)
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scrivere sensazioni ed emozioni che insorgono quando gli altri premono e pretendono tempo, attenzione, risorse vitali
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dedicarsi anche per breve tempo ad attività manuali o artistiche sempre amate o anche solo accarezzate con il pensiero; quelle forme di svago che portano via e sospendono il tempo facendo dimenticare il bisogno di compensare stress, noia, ansia.
Cosa c’entra con la dieta? Direte voi!
Beh, vi invito a provare e seguire anche voi questa traccia; il suo valore lo capiremo strada facendo, scoprendo, insieme, gli altri punti della mappa del dimagrimento. Ricordate? E’ un po’ come la mappa del tesoro; per arrivarci c’è un percorso da seguire.
Se vi piace, scrivete, nello spazio-commenti qua sotto le vostre impressioni o quello che avete provato seguendo i punti sopra elencati. I vostri scritti (anche in forma anonima e se vi fa piacere) verranno pubblicati e citati come esempio nel prossimo articolo. Sarà come seguirvi personalmente anche a distanza.
A SETTIMANA PROSSIMA, DUNQUE!
IO CI SARO’
GRAZIE
Io quando ho fame devo per forza mangiare. Per la vita che conduco, talvolta salto i pasti ma ad un certo punto il mio cervello richiede energia e la vuole subito. Cerco di iniziare sempre il pasto con una insalata che mi sazia. Ma poi si scatena violentemente la fame. È proprio vero quello che dici Valelentina ma talvolta metterlo in pratica è difficile. Siamo troppo presi in un vortice di cose che non rispettiamo più le regole. Ce la metterò tutta promesso ! Un abbraccio carissima 🤗
Vero non è per nulla facile ma…si può fare 😉